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Faccia a Faccia con il Leone: La Mia Avventura Incredibile tra Paura e Coraggio.

Un Sogno a occhi aperti

Come ogni avventura imprenditoriale che si rispetti, anche il nostro Safari in Kenya, era iniziato come un sogno ad occhi aperti.

Con la nostra Land Cruiser ci sentivamo al sicuro.

La guida, nonostante l’andatura snodata e barcollante era un vero fenomeno del fuoristrada.

Il safari nello Tsavo Est


La savana si estendeva davanti a noi, come un vasto mare di verde rigoglioso, frutto delle eccezionali piogge delle settimane precedenti.


Ogni angolo era un dipinto vivente: giraffe eleganti che si muovevano con grazia tra gli alberi, zebre che formavano strisce bianche e nere in un balletto armonioso, e mastodontici elefanti che avanzavano maestosi, come antichi guardiani della terra.
Mentre ci addentravamo nel parco, il nostro cuore batteva forte per l’emozione.

Scoprivamo gazzelle che saltellavano leggere tra i cespugli, ippopotami che si crogiolavano nel fango e coccodrilli immobili lungo le rive dei fiumi.


Ma nonostante la bellezza che ci circondava, una presenza mancava: il re della savana, il leone.
Le tracce di questo magnifico predatore sembravano sfuggirci, rendendo ogni incontro con gli altri animali ancora più affascinante.

Le guide, esperte e affabili, comunicavano tra loro tramite radio, scambiandosi informazioni sui branchi avvistati.
Ogni traccia trovata, ogni impronta nel fango alimentava la mia determinazione a scoprire il re della savana.

Il Gaming

Il gaming con il leone si rivelò lungo e impegnativo.

Seguirne le tracce era come cercare di decifrare un mistero avvolto nella polvere della savana.
Ogni impronta nel fango raccontava una storia, e noi eravamo determinati a scoprire dove ci avrebbe condotti quel racconto.

Il gaming seguendo le tracce


Man mano che avanzavamo tra i cespugli e gli alberi, l’adrenalina cresceva. Ogni rumore sembrava amplificato: il fruscio delle foglie, il richiamo degli uccelli, il battito dei nostri cuori.

Ma nonostante l’eccitazione, la presenza del leone continuava a sfuggirci.

Le ore passavano, si stava facendo notte e la tensione aumentava; eravamo in attesa di quel momento decisivo.
La nostra avventura prese una piega diversa quando il nostro sherpa ci svegliò alle cinque del mattino.
Il cielo era ancora avvolto nel buio, ma la promessa di un nuovo giorno si faceva sentire nell’aria fresca e frizzante.


Partimmo senza colazione, un gesto audace che ci avrebbe portato a diventare potenzialmente la colazione del leone.


A mano a mano che ci avvicinavamo alla zona di caccia, l’alba si manifestava in tutta la sua magnificenza.

L’incontro


Il sole rosso iniziò a sollevarsi all’orizzonte, tuffandosi nel cielo e confondendosi con i toni caldi della terra rossa dello Tsavo Est.
I colori vibranti si riflettevano nei nostri occhi mentre il mondo intorno a noi si risvegliava lentamente.
Era un momento di pura magia, ma anche di tensione palpabile.

Mentre i primi raggi di sole illuminavano la savana, un’imponente figura si stagliò all’orizzonte: un leone maschio.

Il leone emerse dall’ombra con tutta la sua imponenza.

I suoi muscoli tesi e il suo passo elegante trasmettevano una potenza che incuteva rispetto.

L’imponenza del leone

La connessione tra noi era palpabile; sentivo il battito del mio cuore accelerare mentre il suo sguardo mi scrutava.

La Land Cruiser si fermò e il leone si avvicinò lentamente

Il mio cuore cominciò a battere forte; l’adrenalina scorreva nelle mie vene.

Il leone si avvicinava sempre di più, i suoi occhi penetranti fissi sui nostri.

La distanza tra noi si riduceva rapidamente e il suo respiro caldo sembrava riempire l’abitacolo della Jeep.

Lo Sguardo del leone

Il calore del suo alito mi colpì come un’ondata di emozioni contrastanti: paura e meraviglia si mescolavano in un vortice di sensazioni.

Non avevo mai provato una simile intensità; ero completamente immerso nella sua presenza regale.

In un gesto inconscio, presi lentamente la borsa frigo accanto a me.
Era un vano tentativo di difesa, come se potesse offrirmi una sorta di protezione contro il re della savana che si avvicinava.
Ma in quel momento, non era solo la mia vita a essere in gioco; era anche quella di mia moglie e di mia figlia. La responsabilità pesava su di me come un macigno.

Mia figlia, visibilmente impaurita, mi afferrò per un braccio, tirandomi indietro con tutta la sua forza.

Sapevo che in quel momento non dovevamo muoverci in modo brusco; ogni movimento falso avrebbe potuto scatenare l’istinto predatorio del leone.

E poi accadde: il leone aprì la bocca mostrando i suoi denti affilati in un ruggito che riecheggiò nella savana. In quel momento, capii che eravamo parte della natura, e la natura era parte di me.

Il Ruggito

La paura svanì, sostituita da una sensazione di potere e rispetto.

Questo incontro è stata solo un’esperienza unica che non ha cambiato chi sono; ha semplicemente rafforzato quello che sono sempre stato.


E’ stata la conferma di una convinzione maturata negli anni che vorrei facesse sua anche mia figlia.


Come quel leone che affronta ogni giorno le sfide della savana, anche noi dobbiamo guardare in faccia alle nostre paure.
Quell’incontro ravvicinato mi ha insegnato che la vera forza non è l’assenza di paura, ma la capacità di affrontarla.
La savana mi ha confermato che la vita come l’attività imprenditoriale è piena di incertezze e pericoli, ma è anche un luogo di bellezza e opportunità.

Ogni passo che facciamo verso l’ignoto è un passo verso la crescita personale se affrontato con il giusto atteggiamento.

La nostra Land Cruiser

Faccia a faccia con il Leone. Tra paura e Coraggio

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