L’edilizia, per uscire dalla crisi, ha bisogno di una evoluzione anche del sistema distributivo
Aspettarsi illusorie riprese potrebbe essere pericoloso. Ma evolvendo si possono sviluppare nuovi business e creare lavoro.
Il settore edile è tra i più colpiti dalla crisi. Dal 2008 si registrano soltanto cali, perdite e fallimenti. Il 2014, secondo l’istat sta vivendo un nuovo calo dell’11,2% rispetto all’anno precedente.
Tutti dati, che per effetto propagatorio, si ripercuotono sull’indotto delle materie prime (cemento e legno),sul mondo operaio e su quello professionale. Architetti e Ingegneri sono diminuiti del 23%. In totale, si stima che il settore abbia perso 245mila posti di lavoro nel quinquennio della crisi.
Insomma, secondo l’Ance, che ha elaborato gli ultimi dati Istat, sembra che si siano toccati i valori più bassi dal 1970.
In questo contesto, considerando che in Italia quasi 8 famiglie su 10 hanno casa di proprietà, non è difficile ipotizzare un continuo e progressivo rallentamento del nuovo e un aumento del ristrutturato. Quando dico ristrutturato, comprendo a pieno titolo anche adeguamenti energetici e tecnici che per alcuni immobili diventano quasi un obbligo.
Questo cambio strutturale del mercato edilizio, avrà le sue ripercussioni inevitabili anche nel settore distributivo.
I prodotti economici si trovano ormai ovunque, mentre i distributori di materiali di qualità e standard medio alto, si concentreranno prevedibilmente a ridosso delle grandi aree urbane, dove un numero elevato di utenti potenziali ne giustificherà il business.
Sono convinto, che questo riposizionamento della filiera distributiva, porterà i produttori a dialogare direttamente con i consumatori, facendoli diventare attori dei propri acquisti.
Con questo proposito, e con la specializzazione nell’arredamento in edilizia è nata Gaia Network, l’evoluzione del sistema distributivo.
Gaia Networl è in grado di operare in tutto il mondo, grazie alla sua vetrina informativa su internet e ad una rete di “connettori” indipendenti che fanno da trait d’union tra l’utente finale e il produttore.
I prodotti trattati, sono beni durevoli che in molti casi durano una vita intera. Crediamo che il loro acquisto debba essere condiviso e per questo non convinceremo mai un potenziale cliente della bontà dei prodotti proposti, ma gli presenteremo valori e i limiti che lui dovrà valutare, magari assieme al suo tecnico.
Con noi i clienti diventano attori dei propri acquisti. Se il prodotto piace, gli forniamo studi di fattibilità costruiti in funzione del budget e gli inviamo una campionatura dei materiali.
Selezioniamo quanto di meglio c’è sul mercato dei prodotti, forniamo al cliente tutta la documentazione necessaria per fare una scelta consapevole e lasciamo a lui e al suo tecnico la decisione finale.
In questo nuovo quadro, rivestono fondamentale importanza due figure: il connettore e il produttore.
Al connettore, non sono richieste competenze tecniche. Il propulsore della sua attività sarà la propensione ai contatti umani, l’inserimento sociale e le pubbliche relazioni. Il mercato non ha bisogno di venditori ma di persone capaci di comunicare. Il connettore è l’interfaccia tra chi conosce e chi vuole conoscere. Sviluppando un rapporto chiaro tra produttore e cliente diventa il naturale garante di entrambi.
Al produttore spetta il compito importante di garantire direttamente e sotto la sua responsabilità, la qualità del prodotto e la realizzabilità del progetto.
Come in altri sistemi evoluti, acquisiscono valore la socialità e il networking. Se pensi di possedere queste caratteristiche, scrivimi perché potresti trasformarle in una attività produttiva e redditizia.
Come diceva un mercante Veneziano del ‘400:
“Da incontri inaspettati spesso nascono le più grandi opportunità.”